Lo stigma legato ai disturbi mentali è una delle principali barriere che ostacolano il benessere delle persone che ne soffrono. Si tratta di un fenomeno radicato nella società, basato su pregiudizi e stereotipi che vedono le persone con disturbi psichici come pericolose, inaffidabili o incapaci di condurre una vita autonoma. Questo tipo di visione non solo è scorretto, ma ha anche un impatto significativo sulla qualità della vita di chi è affetto da un disturbo mentale.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, lo stigma può essere descritto come un "marchio di vergogna o disapprovazione" che porta le persone a essere emarginate o discriminate a causa della loro condizione di salute​. Questo marchio sociale può manifestarsi in vari modi: attraverso l'isolamento, la discriminazione nei luoghi di lavoro o la difficoltà ad accedere ai servizi di cura.

Gli studi sociologici e psicologici hanno classificato lo stigma in diverse tipologie. Lo stigma pubblico rappresenta l'insieme di pregiudizi e discriminazioni rivolti alle persone con problemi di salute mentale da parte della popolazione generale. Lo stigma strutturale si riferisce invece alle barriere istituzionali che limitano l'accesso alle cure e ai diritti delle persone con disturbi mentali, come la scarsa disponibilità di servizi o la discriminazione nei sistemi sanitari​​.

Un'altra forma particolarmente dannosa è lo stigma internalizzato (o self-stigma), che si verifica quando una persona con disturbi mentali interiorizza i pregiudizi della società. Questo può portare a una riduzione dell'autostima, a sentimenti di vergogna e a comportamenti di autoesclusione, definiti why-try-effect (“perché provarci?”), indotti dall’errata percezione di valere così poco da non potersi esporre in attività che implicano il rischio di fallire. L’autostigma può quindi compromettere la capacità di fare amicizia, cercare un impiego o una casa, rinforzando il ritiro e l’isolamento sociale, con la tendenza a rifiutare le cure psichiatriche per paura di essere etichettati​.

Lo stigma ha conseguenze profonde sulla salute mentale delle persone. Può scoraggiare chi soffre di disagio psichico dal cercare aiuto, per paura del giudizio o del rifiuto sociale. Inoltre, le esperienze di discriminazione possono influire negativamente sull'umore, aumentando il rischio di isolamento sociale, ansia e depressione.

Le persone con un problema di salute mentale affrontano quindi una duplice sfida: da un lato legata alle dirette conseguenze del proprio disturbo, dall’altro lato correlata al subire gli stereotipi e i pregiudizi sui disturbi mentali. Questo carico aggiuntivo può compromettere ulteriormente il percorso di cura, portando a fenomeni di discriminazione ed esclusione, che vanno poi a impattare negativamente sulla qualità della vita della persona.

Contrastare lo stigma richiede uno sforzo collettivo. La sensibilizzazione della popolazione generale è un passo fondamentale per ridurre i pregiudizi e favorire l'inclusione. Campagne di informazione e interventi educativi possono aiutare a sfatare i miti sui disturbi mentali e promuovere una cultura della comprensione e dell'accettazione.

Anche i professionisti della salute mentale svolgono un ruolo cruciale. È importante che gli operatori sanitari adottino un approccio empatico e privo di giudizi, per evitare di perpetuare dinamiche stigmatizzanti all'interno dei servizi di cura​​.

Lo stigma nei confronti della salute mentale è un problema complesso e radicato, ma non insormontabile. Promuovere la conoscenza dei disturbi mentali, creare spazi sicuri per chi ne soffre e favorire il dialogo sono passi essenziali per costruire una società più inclusiva. Il cambiamento parte dalla consapevolezza che la salute mentale riguarda tutti noi e che combattere i pregiudizi può contribuire a migliorare la vita di milioni di persone.